HIV / Infezioni Sessualmente Trasmesse

Le informazioni contenute in questa sezione sono indicative e non sono uno strumento per l’autodiagnosi. Se hai avuto rapporti a rischio, rivolgiti ad un Centro specializzato.

CANDIDOSI

Cos’è?

Varie specie di Candida possono causare infezioni del tratto genitale e urinario, più facilmente nella donna ma anche nell’uomo.
La candidosi è causata da un fungo che vive nel nostro corpo senza dare disturbi;  si manifesta con sintomi in alcune situazioni che ne favoriscono la proliferazione (patologie croniche, diabete, antibiotico-terapia). Quindi l’ infezione non è necessariamente legata all’attività sessuale.

Come si manifesta?

Con perdite vaginali/uretrali chiare,  prurito e arrossamento nell’area genitale o anale, disturbi e dolori ad urinare e durante il rapporto sessuale.

Come si trasmette?

Con rapporti sessuali non protetti.

Diagnosi

La diagnosi può essere clinica, microscopica/colturale tramite tampone.

Cura

Antimicotici per bocca e/o terapia locale (ovuli, creme).

CHLAMYDIA – TRACHOMATIS

Cosa sono?
Sono infezioni causate da batteri.

Come si manifestano?
Spesso asintomatiche. Quando si manifestano con disturbi (a distanza di poche settimane dal contagio) sono caratterizzate da sintomi quali:  bruciore ad urinare, secrezioni uretrali e vaginali, dolori addominali. Possono essere responsabili, se non trattate, di infezioni croniche dell’apparato genitale maschile e soprattutto femminile con complicanze locali e sterilità.

Come si trasmettono?
Con rapporti sessuali non protetti.

Diagnosi
Con  tampone uretrale e cervicale/vaginale.  In alcuni Laboratori è anche possibile la diagnosi su urine.

Cura
Antibiotici per via orale.

CONDILOMATOSI

Cos’è?

È la più frequente infezione virale a trasmissione sessuale causata da Papillomavirus (HPV). Degli oltre 100 sierotipi identificati 40 sono responsabili di infezioni genitali.

Come si manifesta?

L’infezione decorre, nella maggioranza dei casi, senza sintomi. Si riconoscono alcuni sierotipi responsabili di lesioni  genitali benigne (verruche, condilomi), altri sierotipi ad alto rischio oncogeno responsabili di tumori (collo dell’utero, pene, ano).

Come si trasmette?

Durante i rapporti sessuali non protetti. L’uso del profilattico non è sempre in grado di proteggere da questa infezione che può colpire aree della pelle non coperte dal profilattico stesso.

Diagnosi

Clinica con l’osservazione delle lesioni e, nelle donne, con il PAP test.
Tutte le donne, tra i 25 e i 64 anni, dovrebbero eseguire, ogni 3 anni, il PAP test per prevenire il cancro del collo dell’utero.

Cura

Applicazione locale di preparati specifici, bruciatura delle lesioni.
L’infezione può essere contratta nuovamente.

Prevenzione

Oltre al profilattico, è a disposizione un vaccino per le donne. La vaccinazione induce una protezione maggiore se effettuata prima dell’attività sessuale.

EPATITI VIRALI (EPATITE A, B, C)

Cosa sono?

Sono malattie virali che colpiscono il fegato.

Come si manifestano?

√ Epatite acuta con ittero (colore giallo della pelle e degli occhi) e dolore al fegato;
√ Epatite cronica: l’epatite B e, specialmente l’epatite C, possono progredire negli anni fino a dare cirrosi o tumori del fegato;
√ Stato di “portatore sano”, ossia non ci sono sintomi ma si possono contagiare altre persone.

Come si trasmettono?

Epatite A:
√ contatto con feci umane infette, compresi i rapporti oro-anali

Epatite B e C:

√ Rapporti sessuali non protetti.
√ Contatto con il sangue delle persone infette.
√ Da madre infetta al bambino (durante la gravidanza o il parto).

Diagnosi

Con un test su sangue per la ricerca degli anticorpi.

Cura

L’epatite A guarisce senza complicazioni, per l’epatite B e C che possono cronicizzare. Negli ultimi anni sono stati introdotti in terapia farmaci meglio tollerati e più efficaci. Esistono i vaccini per l’epatite A e B.

GONORREA

Cos’è?

È un’infezione batterica, causata dal gonococco presente nelle secrezioni purulente dei genitali delle persone infette.

Come si manifesta?

Dopo 2-20 giorni dal contagio, bruciore a urinare o all’ano, perdita dai genitali di materiale purulento (più evidente nell’uomo), mal di gola in caso di infezione al cavo orale. Se non trattata può portare a sterilità nella donna.

Come si trasmette?

Rapporti sessuali non protetti, attraverso il contatto con i genitali esterni, vagina, bocca, ano. L’assenza di contatto con lo sperma, non evita il contagio.

Diagnosi

Con un tampone delle secrezioni genitali o del cavo orale, con un esame urine per la ricerca del DNA batterico.
L’infezione può essere contratta nuovamente.

Cura

Antibiotici

HERPES GENITALE

Cos’è?

È una infezione causata da un virus.

Come si manifesta?

Può presentarsi o con lievi manifestazioni (arrossamento e bruciore) o con  lesioni vescicolari/ulcerazioni dolorose, in zona ano- genitale.
L’infezione tende a ripresentarsi nel tempo, soprattutto in occasione di stress fisici o psichici, poiché il virus persiste nell’organismo.

Come si trasmette?

Con i rapporti sessuali non protetti, per contatto con le mucose infette.

Diagnosi

È clinica con l’osservazione delle lesioni.

Cura

Non esiste una terapia risolutiva. I farmaci antivirali disponibili sono però in grado di abbreviare la durata delle lesioni e ridurre l’intensità dei sintomi, oltre a diminuire la ricomparsa delle recidive.

HIV/AIDS

Cos’è?

L’AIDS (Sindrome da Immunodeficienza Acquisita) è una malattia causata dall’HIV, un virus che aggredisce il sistema immunitario umano.

Come si manifesta?

L’infezione può permanere per  anni senza dare sintomi evidenti. Nel frattempo, se non diagnosticata e trattata, l’infezione progredisce con un indebolimento progressivo del sistema immunitario rendendo l’organismo suscettibile a patologie da microrganismi scarsamente aggressivi in condizioni normali (opportunisti) ma che in situazioni di grave immunodeficienza possono presentarsi con caratteristiche di particolare gravità (stadio conclamato: AIDS).
Nell’intervallo  di tempo che va dal momento del contagio a quello della comparsa degli anticorpi (periodo finestra) è comunque possibile trasmettere il virus pur non risultando positivi al test.

Come si trasmette?

√ rapporti sessuali non protetti (vaginali, anali, oro-genitali) con persone infette;
√ sangue: scambio di siringhe infette, strumenti per tatuaggi e piercing contaminati con sangue infetto, uso in comune di oggetti (rasoi, forbicine, spazzolino da denti, ecc.) contaminati;
√ da madre infetta al bambino (durante la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno).

Come non si trasmette:

√ strette di mano, baci, abbracci, morsi, graffi;
√ saliva, tosse, lacrime, sudore, urina, feci;
√ piatti, bicchieri, posate;
√ gabinetti, docce, piscine, saune, palestre;
√ zanzare, punture d’insetto.

Diagnosi

Il test su sangue di IV generazione può essere effettuato già dopo un mese dall’episodio a rischio di contagio, in quanto va a rilevare, oltre agli anticorpi anche una proteina virale. Il test rapido salivare, che fornisce l’esito dopo 15-20 minuti, necessita invece di un periodo finestra di 3 mesi, in quanto rileva solo gli anticorpi; se positivo, deve essere confermato dal test su sangue.

Cura

La terapia con farmaci antiretrovirali, non eradica l’infezione ma è in grado, se iniziata precocemente, di ridurre la replicazione del virus e migliorare le difese immunitarie. Inoltre riduce la progressione clinica verso lo stadio conclamato (AIDS). Allo stato attuale va proseguita per tutta la vita.
A tutt’oggi non esiste un vaccino efficace.

PEDICULOSI (CAPO E PUBE)

Cos’è?

È una parassitosi causata dai pidocchi, i quali depongono uova (lendini), che si attaccano alla base dei peli (e dei capelli: pediculosi capo) con una sorta di sostanza collosa molto resistente.

Come si manifesta?

Il sintomo più caratteristico, ma non sempre presente, è il prurito localizzato, al cuoio capelluto o nell’area genitale.

Come si trasmette?

La parassitosi si diffonde prevalentemente in condizioni di affollamento, tramite contatto diretto con una persona infestata (anche durante il rapporto sessuale: pediculosi pube) o indiretto attraverso pettini, spazzole, cappelli. L’infestazione avviene indipendentemente dal livello di pulizia personale.

Diagnosi

Con il riscontro, tramite una lente, del pidocchio e/o delle uova tra i capelli o i peli del pube e, in alcuni casi, alle ciglia, sopracciglia, barba.

Cura

Il trattamento è costituito da prodotti appositi, in crema, schiuma e gel. Nella maggior parte dei casi, le uova e i pidocchi devono anche essere meccanicamente rimossi con un pettine. Per le uova può essere usata una miscela calda costituita da metà acqua e metà aceto. Dopo una settimana, per eliminare i pidocchi nati da eventuali uova sopravvissute, bisogna ripetere il trattamento. Non esistono trattamenti preventivi: il farmaco antiparassitario non previene l’infestazione, quindi non va eseguito a scopo preventivo.

Ulteriori provvedimenti

√ Controllare tutti i componenti della famiglia e le persone venute a stretto contatto
√ Lavare in lavatrice (60°), o a secco, federe, lenzuola, asciugamani e indumenti.
√ Pettini e spazzole vanno immersi in acqua bollente per 10 minuti.
√ La disinfestazione dei locali non porta vantaggi poiché il pidocchio non è in grado di sopravvivere a lungo nell’ambiente.
√ Per evitare la diffusione del contagio si raccomanda un controllo frequente delle zone interessate.

SCABBIA

Cos’è?

È una malattia della pelle provocata da un piccolissimo parassita, l’acaro, non visibile ad occhio nudo. Gli acari si attaccano agli indumenti che sono a contatto con la pelle malata e quindi possono diffondersi.

Come si manifesta?

Con un fastidioso prurito prevalentemente notturno. Le parti del corpo più colpite sono: gli spazi tra le dita, gomiti, ascelle, cosce, pancia, genitali esterni nell’uomo e capezzoli nella donna.

Come si trasmette?

√ Per contatto diretto, pelle – pelle, anche durante i rapporti sessuali;
√ per contatto indiretto, attraverso l’uso in comune di biancheria (asciugamani, lenzuola, federe, coperte, ecc.) e indumenti.

Il malato di scabbia è contagioso 2-6 settimane prima della comparsa del prurito (periodo di incubazione della malattia) e fino a quando non inizia un’adeguata terapia.

Diagnosi

Con esame clinico e microscopia.

Cura

Con farmaci specifici da applicare su tutto il corpo.

Ulteriori provvedimenti

Pulire bene l’ambiente in cui vive il malato, lavare la biancheria e indumenti che sono stati a contatto con la pelle del malato a temperature oltre i 60 °C e, ove ciò  non sia possibile, esporre gli indumenti all’aria e non utilizzarli per almeno una settimana (i parassiti non sopravvivono più di 3-4 giorni se non sono a contatto con la pelle).

SIFILIDE

Cos’è?

È causata da un batterio (spirocheta), il Treponema pallidum.

Come si manifesta?

Il periodo di incubazione varia tra i 10 e i 90 giorni (media 21 giorni) dopo il quale si può manifestare una piccola ulcerazione non dolente, nel punto in cui è avvenuto il contagio (genitali, bocca, ano), di breve durata; successivamente, può comparire un’eruzione cutanea. Se non curata, la sifilide può causare danni agli organi interni (cervello, nervi, occhi, cuore e vasi sanguigni, fegato, ossa e articolazioni) a distanza di molti anni.

Come si trasmette?

Attraverso il contatto diretto con ferite infette (sesso vaginale, anale e orale). Si può trasmettere dalla madre al feto, in gravidanza, con possibile morte del feto in utero o la nascita di un bimbo affetto da sifilide congenita.

Diagnosi

Con un test su sangue per la ricerca degli anticorpi, in media, dopo 40 giorni dal contagio.

Cura

Con antibiotici.

TIGNA (CAPO E CORPO)

Cos’è?

La tigna è una malattia contagiosa della pelle, dei peli e delle unghie causata da varie specie di funghi.

Come si manifesta?

In genere, dopo 5 – 14 giorni dal contatto, compaiono chiazze rotondeggianti arrossate; nel caso di localizzazione al capo, i capelli si spezzano facilmente.

Come si trasmette?

Per contatto diretto da animali infetti (cane, gatto) o da persone ammalate. Può essere contratta anche per contatto indiretto, con l’uso in comune di indumenti, pettini, spazzole, cappelli e calzature.

Diagnosi

Con esame clinico e microscopia.

Cura

Con farmaci locali e per bocca e con le comuni norme igieniche:
√ uso strettamente personale di indumenti, cappelli, spazzole, pettini e articoli da toeletta in genere;
√ evitare di camminare a piedi nudi in luoghi pubblici quali piscine, palestre, docce ecc;
√ effettuare accurata  e prolungata  disinfezione dei piedi prima di entrare in piscina;
√ evitare di accarezzare cani, gatti o altri animali di cui non si conosce lo stato di salute, a maggior ragione se si nota che hanno il pelo malato;
√ far controllare periodicamente dal veterinario i propri animali domestici.

Come fare per non diffonderla?

√ lavare separatamente la biancheria in lavatrice ad alta temperatura;
√ far controllare dal veterinario gli animali eventualmente venuti a contatto con le persone che si sono ammalate (gli animali possono essere portatori sani).